Il coniglio è un simpatico animale non convenzionale sempre più presente nelle nostre case.
E’ però un amico abbastanza delicato e necessita di attenzione nella cura, soprattutto se vive assieme ad altri soggetti e non da solo in casa. Vediamo quali sono quindi le malattie del coniglio.
Le malattie del coniglio più gravi e frequenti sono tre: la Mixomatosi, la M.E.V. Malattia Emorragica Virale e la Pasteurellosi
Sono tre malattie molto contagiose, epidemiche e mortali.
La difficoltà principale (per noi medici) sta nel riconoscerle, soprattutto perché hanno sintomi molto simili tra di loro e, soprattutto, perché hanno un decorso iperacuto (cioè la malattia è talmente grave da comparire ed esitare nella morte del soggetto in pochissime ore).
Proviamo ad analizzarle e capirne cause, prevenzione e sintomi.
Malattie del coniglio: la MIXOMATOSI
La Mixomatosi, è una malattia virale. (In particolare è causata da un Pox Virus)
Può essere contratta attraverso il contatto tra soggetti malati, oppure attraverso il contatto con insetti ematofagi portatori: zecche del coniglio, pulci e pidocchi, oltre alle zanzare. (Gli insetti ematofagi sono quelli che si nutrono di sangue dell’animale ospite).
Può presentarsi in tre forme
- Iperacuta: con febbre alta e morte nel giro di poche ore
- Acuta: con lesioni cutanee (chiamate mixomi) a livello delle palpebre che diventeranno gonfie, delle orecchie con ponfi e delle zone glabre
- Cronica: raramente i soggetti possono sopravvivere alla malattia, rimanendo spesso sterili e con cicatrici evidenti nelle zone delle lesioni.
- Atipica: esistono anche delle forme atipiche di Mixomatosi, con comparsa di sintomi respiratori (difficoltà a respirare, e muco nasale.
La lesione patognomonica (cioè eclatante e dimostrante che si tratta di quella precisa malattia) è quella a carico dell’apparato genitale, con gonfiore a livello scrotale e perineale (zona subito intorno all’ano)
La diagnosi differenziale (cioè la diagnosi che consente di dire se è una malattia o un’altra)viene poi fatta attraverso esami di laboratorio.
Prevenzione della Mixomatosi
Una profilassi vaccinale fatta in modo adeguato (soprattutto se i conigli vivono in gruppo) è assolutamente consigliata, oltre ovviamente a mettere in atto tutti quegli accorgimenti che consentono agli animali di vivere nel miglior modo possibile, senza stress e con molta pulizia.
Anche una buona prevenzione della presenza di insetti ematofagi è certamente un metodo di prevenzione utile.
Malattie del coniglio: la Malattia Emorragia Virale (M.E.V.)
Come dice la parola stessa, è una malattia virale, molto grave e con un tasso di mortalità estremamente alto. (Pari al 100%)
La gravità della malattia sta anche nel fatto che il virus è particolarmente resistente e capace di trasmettersi non soltanto per contatto diretto tra animali malato e sano, ma anche attraverso vettori passivi.
Le scarpe sporche di una persona che calpestano materiale organico infetto e lo portano in un altro ambiente, contaminandolo, ad esempio.
Anche in questo caso, gli insetti ematofagi fanno la loro parte.
Anche l’acqua di abbeverata può essere un fattore contaminante.
Nella maggior parte dei casi gli animali muoiono senza sintomatologia apparente. In altri casi, presentano febbre alta, anoressia, spasmi muscolari.
Una sintomatologia simile può essere presente anche nel colpo di calore, nella Pasteurellosi e nell’avvelenamento con anticoagulanti.
La diagnosi differenziale verrà fatta post mortem con esami ad hoc, per prendere le precauzioni igienico sanitarie del caso.
Anche in questo caso la profilassi vaccinale è obbligatoria e risulta essere l’unico metodo preventivo efficace.
Malattie del coniglio: la Pasteurellosi
La Pasteurellosi è una malattia batterica (e non esiste un vaccino).
Le malattie batteriche in generale sono causate da una diminuita capacità dell’organismo di difendersi con i propri sistemi di difesa immunitari.
In particolare la Pasteurella è un batterio che spesso è già presente nell’organismo in modo totalmente asintomatico e che può scatenare la malattia per una diminuita difesa appunto.
Il contagio può avvenire attraverso il parto della madre (portatrice sana), per contatto diretto in generale, essendo il batterio localizzato soprattutto nei polmoni, nelle prime vie respiratorie, a livello vaginale (quindi è trasmissibile anche attraverso l’accoppiamento)ed anche per via aerea.
I sintomi sono abbastanza variabili.
Anche in questo caso si possono avere delle morti improvvise, oppure sintomi respiratori, congiuntiviti (con mucose arrossate ed abbondanti secrezioni lacrimali), ed otiti (il coniglio ha la testa inclinata) .
Il trattamento sarà di tipo sintomatico, con terapie antibiotiche ad hoc e la prevenzione, sarà soprattutto mirata ad una buona alimentazione, con maggiore cura per il benessere fisico dell’animale.
Qualche tempo fa, mi è stato portato un caso di un coniglio.
Il cliente ne aveva 8 (nessuno di questi era mai stato vaccinato) 7 dei quali si sono ammalati e sono morti nel giro di pochi giorni.
Solo allora sono stato chiamato e mi sono trovato di fronte al caso che mostro qui in fotografia.
Si notano lesioni “bollose” sulle orecchie e sulle palpebre.
Scolo nasale e febbre. L’animale è anche (ovviamente) anoressico.
In base all’anamnesi (cioè in base ai dati raccolti) ho ritenuto di fare una terapia antibiotica sintomatica, insieme a fluidoterapia (flebo per idratarlo e nutrirlo)
L’aggiunta di prezzemolo ed omogeneizzati “nipiologici” dovrebbe poi migliorare ulteriormente la situazione.
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